Febbre da cavallo (commedia, ITA, 1976) regia di Steno. Con Gigi Proietti, Enrico Montesano, Catherine Spaak, Mario Carotenuto, Gigi Ballista, Adolfo Celi, Francesco De Rosa, Maria Teresa Albani, Nerina Montagnani, Ennio Antonelli, Renzo Ozzano, Marina Confalone, Alberto Giubilo
Assidui frequentatori dell’ippodromo di Tor di Valle a Roma – scommettitori incalliti – Bruno Fioretti detto Mandrake (Proietti) e Armandino Pellicci detto Er Pomata (Montesano) sono ormai rovinati. Ma la fortuna viene in loro soccorso quando scoprono la straordinaria somiglianza tra Mandrake e il celebre fantino Jean-Louis Rossini (Ozzano), ingaggiato dal ricco conte Dallara (Ballista) per competere col cavallo Soldatino, l’ex brocco di proprietà dello “scalcinato” De Marchis (Carotenuto).
“Scritto da Steno, Enrico Vanzina e Alfredo Giannetti su soggetto di Massimo Patrizi, uno degli ultimi esempi di commedia all’italiana vecchia maniera, prima dei Pierini: l’intreccio è prevedibile ma efficace, la regia si preoccupa soprattutto di esaltare gli affiatati interpreti; e la celebrazione dei perdenti e dell’arte di arrangiarsi è servita con un sense of humour irresistibile, che è la quintessenza della romanità cialtrona e bonaria di una volta.
Cult nella Capitale, ma anche tra gli appassionati di ippica. Certi bozzetti, come il giudice di Adolfo Celi o il macellaio Manzotìn di Ennio Antonelli, si stagliano nella memoria con la forza del vero cinema popolare. Impagabile tema musicale di Bixio-Frizzi-Tempera. Alberto Giubilo è se stesso. Con un seguito: Febbre da cavallo – La mandrakata" (Mereghetti).