Rai, Casta a Sanremo: balli e lussi per i dirigenti, a stecchetto i lavoratori

Rientrato dal Festival, l'AD Rai Salini ha ringraziato i dipendenti. Ma nell'azienda regna il malcontento mentre emergono sprechi e contraddizioni


Dopo la maratona del Festival di Sanremo 2020, la sede Rai di Viale Mazzini è tornata a popolarsi con il rientro della carovana di dirigenti, trasferitisi nella ridente località ligure con la pletora di accompagnatori, amici e familiari. Un esodo di massa stigmatizzato con uno scoop di Affaritaliani, dando l'abbrivio a un'interrogazione parlamentare e a un'indagine della Corte dei Conti, e sul quale è tornato a parlare anche il "tg satirico" di Canale 5 Striscia la Notizia.

Intanto sul sito interno dell’Azienda di Servizio Pubblico è comparso un ringraziamento dell’AD Fabrizio Salini che riportiamo testualmente:

"Grazie! Avete scritto un racconto meraviglioso. Non era facile e non era scontato. È stato possibile per un solo motivo: perché siamo la Rai, la prima azienda culturale del Paese che ha deciso di mettersi a camminare velocemente verso il futuro. Quello che la Rai ha fatto a Sanremo ha mostrato a tutti cosa siamo: abbiamo unito, abbiamo intrattenuto con eleganza e garbo e fatto riflettere su temi fondamentali, a partire dai diritti delle donne. Nulla sarebbe stato realizzabile senza il lavoro e le energie positive di ciascuno di voi: coloro che sono stati impegnati direttamente e tutte le dipendenti e i dipendenti che ci hanno sostenuto con messaggi, parole di incoraggiamento e atteggiamenti favorevoli. Essere uniti è stato il vero elemento vincente. C’è ancora un lungo cammino, tante cose che possiamo, dobbiamo e vogliamo fare di più. Insieme stiamo costruendo una Rai migliore".

Parole che - apprendiamo in esclusiva da molteplici fonti interne all’azienda - hanno contrariato molti dipendenti, irritati da varie contraddizioni imputabili "a una visione confusa da parte di questa governance".

Oltre al fatto che la Rai e Sanremo esistevano da prima dell'avvento di Salini e del Presidente Marcello Foa (tanto da produrre ben 69 edizioni del Festival di Sanremo), il passo che più ha indispettito molti dipendenti è il riferimento al "cammino veloce verso il futuro", frase che l’AD Salini pronunciò  nei giorni del suo insediamento (più di 17 mesi fa) e che, per molti, stona con lo stallo totale dell’azienda in ogni settore, primo fra  tutti il piano dell’informazione e la presenza della Rai nelle news digitali, confinata oltre il 50° posto dei siti d’informazione più seguiti. Quindi, più che correre verso il futuro, sembrerebbe retrocede verso il passato.

In quel ringraziamento, per giunta, l'AD Salini parla di "aver unito e intrattenuto con eleganza e garbo", senza però rendersi conto che, attraverso le immagini trasmesse su Rai1, le poltronissime dell’Ariston apparivano popolate da manager,  conduttori, parenti e amici (e ministri che si occupano direttamente della Rai nonostante incarichi di altro tipo, come ad esempio Vincenzo Spadafora, curiosamente in prima fila durante la finale del Festival) che ballavano e ridevano incuranti della sobrietà e dell’istituzionalità che dovrebbero tenere i dipendenti della Rai la quale, ricordiamo, viene sovvenzionata con il canone di tutti gli italiani.

Immagini che, dal canto loro, stridevano con il contenuto di una circolare del 31 gennaio 2005 che lo stesso Salini, qualche mese fa, aveva citato in un comunicato interno all'azienda invitando al "contenimento degli impegni di trasferta, razionalizzando e limitando al massimo la partecipazione di ciascuna direzione alle manifestazioni previste per il 2020". Si è visto.

Pubblicato su affaritaliani.it il 13/02/2020