Caterina Balivo (fonte Google)

La senatrice Licia Ronzulli di Forza Italia attacca Vieni da Me per un'intervista a una transessuale. Ma Rai1 è da tempo il "santuario" del Gay Pride

Rai1 è sempre più gay-friendly e Ronzulli (Fi) attacca la Balivo


La Senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli attacca Caterina Balivo, conduttrice di Vieni da me su Rai1 (ancora per poco, poiché verrà sospeso causa Coronavirus e sostituito dalla Vita in Diretta, che andrà in onda anticipatamente). Pietra dello scandalo: un'intervista della conduttrice a Giovanna Vivinnetto, una ragazza transessuale siciliana di ventisei anni, insegnante e poetessa, intervenuta in trasmissione per raccontare della propria vita non risparmiando i dettagli della sua transizione di genere.

Dettagli che hanno fatto infuriare la senatrice, presidente della commissione per l'infanzia e l'adolescenza che ha denunciato sui suoi profili social: "Disforia di genere e transessualità non sono argomenti che si possono trattare in fascia protetta, con i bambini incollati davanti alla tv perché le scuole sono chiuse, con la superficialità con la quale si è fatto a Vieni da me. Rai1 ha toppato alla grande. Caterina Balivo, da mamma, si è posta il problema che suo figlio potesse essere davanti alla Tv mentre lei era in onda?"

E ancora: "Quando si fa televisione, bisogna sempre mettersi nei panni degli altri, dei telespettatori di qualsiasi fascia d'età e bisogna quindi essere responsabili, senza arrogarsi presuntuosamente il diritto di volere educare a modo proprio i figli degli altri. I genitori si aspettano delle scuse e i vertici della Tv di Stato devono multare la trasmissione".

Il senatore, membro della Commissione di Vigilanza Rai Maurizio Gasparri, si è unito alle critiche della collega rincarando: "Vergognosa Rai1, alle 15.30 lunga trasmissione su cambiamento di sesso, in fascia protetta, bambini anche piccoli chiedono cosa sia. Cacciare subito i responsabili [...] un servizio pubblico vergognoso".

Vladimir Luxuria ha invece così commentato le dichiarazioni della senatrice di Forza Italia: "Non esiste un virus della transessualità che si trasmette attraverso lo schermo o attraverso l'informazione, soprattutto quando viene fatta in maniera chiara e pulita, senza morbosità".

Pina Picierno, europarlamentare del Pd, ha replicato dal canto suo così: "La transessualità è una condizione e non qualcosa da nascondere, quasi fosse un peccato. Da nascondere non c'è proprio nulla e in un momento cosi' drammatico tutti i giornalisti, gli autori, i macchinisti, i redattori, i direttori, i conduttori continuano a lavorare senza sosta per informarci e intrattenerci. Dovremmo essere orgogliosi di questa Rai che non ha nulla di cui scusarsi. E che, semmai, dovremmo sostenere e ringraziare!".

Per giunta, la Balivo a Vieni da me, mutuato dal programma gay-friendly americano presentato dall'attrice e conduttrice lesbica dichiarata Ellen DeGeneres, aveva già invitato qualche settimana fa l'attrice transessuale Cristina Bugatty e, qualche mese prima, l'attrice transessuale Vittoria Schisano. E tantissimi suoi ospiti - fissi e ricorrenti - sono omosessuali.

Come del resto su Rai1 in generale, ormai da tempo santuario del Gay Pride (e del Gay Power). Una pratica già iniziata con la precedente gestione di Teresa De Santis e rafforzatasi con l'arrivo di Stefano Coletta alle redini della rete, popolata dalla mattina alla sera di gay, transessuali e lesbiche. Siano essi conduttori o ospiti, spesso provenienti dalle istituzioni. Il dichiaratissimo (dopo anni di pertinace diniego pubblico) Pierluigi Diaco, per fare un solo esempio, è presente un giorno sì e due anche nelle varie trasmissioni dell'Ammiraglia a raccontare del suo favoloso matrimonio con Alessio Orsingher, e spopola settimanalmente (a parlare di tutto, dai problemi del colesterolo allo scioglimento dei ghiacci, dalle disavventure amorose di Pamela Prati alla virologia) nel salotto di Mara Venier a Domenica In, altro programma costellato di ospiti gay, lesbiche e transessuali. "Un daytime che si chiama Spadafora", insomma, quello di Rai1, dal già Sottosegretario delle Pari Opportunità ora divenuto Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili.

Una inarrestabile onda "gaia" insomma, sulla rete pubblica della "Tradizione". E con la superdirezione trasversale dell'Intrattenimento Prime Time affidata sempre a Stefano Coletta, lo tsunami "arcobaleno" - oltre al daytime di Rai1 - finirà senz'altro per travolgere anche le prime serate di tutt'e tre le reti principali. Una volta archiviata - speriamo al più presto - l'emergenza Coronavirus, Licia Ronzulli, Maurizio Gasparri e le Destre avranno insomma di che rodersi il fegato.

Pubblicato su affaritaliani.it il 14/03/2020