A
una prima analisi, se non per share quanto
meno per numero di telespettatori sembrerebbe un testa a testa, ma il dato
è del tutto peculiare, poiché – mentre il programma di Bonolis era già andato
in onda nel palinsesto generalista – la
trasmissione condotta da Fiorello era comunque destinata in primis alla piattaforma digitale RaiPlay, trattandosi quindi – a
conti fatti – di una quasi “novità” per il sabato sera di Rai1.
Nel
frattempo, gli ennesimi speciali sul Coronavirus in prima serata – su qualunque
rete essi vadano in onda - naufragano con cifre irrisorie, segno che gli
spettatori sono stanchi di sciagure e disgrazie (già ammannite - specialmente
sulla Rai – per gran parte della mattinata e del pomeriggio fra un notiziario
con bollettini di guerra e l’altro) e si tuffano nello svago. Da qui il successo delle repliche di
Bonolis. Come mai, in tutto questo, il già visto Ciao Darwin riesca ad aver
ragione della quasi novità Viva RaiPlay – che sempre di svago
si tratta - è una questione che i
vertici di Viale Mazzini dovrebbero prendere in seria considerazione.
29/03/2020
