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Lilli Gruber contro Maschilismo. Ma è lei a discriminare le donne

Paladina del femminismo, la conduttrice di 8 e 1/2 allestisce un salotto televisivo in cui le donne sono sempre in netta minoranza rispetto agli uomini

Gli ascolti Tv di Otto e mezzo, salottino di Lilli Gruber in onda su La7 in access prime time, sono quest'anno inferiori alle annate precedenti, con punti di share rosicchiati a suo svantaggio da Stasera Italia su Rete4 e da Tg2 Post di Rai2. La formula che prevede sempre gli stessi ospiti in studio o in collegamento, con le stesse facce a discettare degli stessi argomenti con gli stessi discorsi che hanno le stesse forme e lo stesso linguaggio, ha evidentemente fatto il suo tempo e penalizza Otto e mezzo, che campa di rendita in quanto talk politico più longevo degli altri in quello stesso slot mentre gli italiani sono a tavola, più o meno concentrati a ingurgitare le pietanze della cena.

La peculiarità più evidente, per giunta, è che Lilli la Rossa - al cospetto dei suoi ospiti e dei telespettatori - discetta continuamente di machismo e maschilismo, auspica un maggior numero di donne in ruoli apicali, propugna l'equità di genere in Parlamento, e poi nel suo salottino invita quasi sempre tutti uomini o al massimo tre uomini e una sola donna. Donna quest'ultima, mi raccomando, sempre mite e non prevaricante, come per esempio Marianna Aprile o Annalisa Cuzzocrea, per non parlare delle epifanie di personaggi quali Evelina Christillin che nel suo caso specifico non si capisce dall'alto di quali conoscenze in materia (che lei stessa nega, fra l'altro) possa discettare di tematiche politiche. Le ospiti di sesso femminile nel salotto di Otto e Mezzo sono perlopiù aggraziate ombre sulle quali la Gruber fa stagliare la sua luce (potenziata da riflettori che neanche al derby di San Siro), e che non debbono minimamente toglierle la scena semmai fare da amplificatore delle sue convinzioni.

Quando invece in studio è costretta a invitare donne battagliere (e di idee politiche opposte) quali Giorgia Meloni, ecco che scatta il meccanismo di autodifesa e la leonessa Lilli tira fuori le unghie laccate rosso giungla sguinzagliando shakespearianamente i "mastini della guerra", ovvero almeno tre giornalisti di sesso maschile che prontamente azzannano la malcapitata alla giugulare.

La paladina del femminismo e dell'antimaschilismo (che ha presentato il suo libro anche ad Amici da Maria De Filippi, creatrice di programmi quali Uomini e Donne dove queste ultime vengono perlopiù fuori come esagitate erinni mononeuroniche che si accapigliano a ogni piè sospinto) è insomma la prima ad allestire un salotto nel quale le donne sono in secondo piano rispetto al maschio (a parte lei, com'è ovvio), contribuendo in ultima analisi a confermare e convalidare il modello che lei stessa si vanta di voler abbattere. 

Pubblicato su affaritaliani.it l'11/02/2020