Nuovo cinema Paradiso: la dichiarazione d'amore per il cinema di Giuseppe Tornatore

Questa immagine ha lattributo alt vuoto il nome del file  in-evidenza-10jpeg

Nuovo cinema Paradiso (drammatico, ITA/FR, 1988) regia di Giuseppe Tornatore. Con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin, Leopoldo Trieste, Leo Gullotta, Enzo Cannavale, Brigitte Fossey, Marco Leonardi, Isa Danieli, Nino Terzo, Pupella Maggio, Antonella Attili, Agnese Nano, Tano Cimarosa, Roberta Lena


Salvatore Cascio è Totò

Nel lungo ricordo che riaffiora alla notizia della morte di Alfredo (Noiret), colui che gli aveva trasmesso la passione per il cinema, Salvatore (Perrin), ormai illustre regista, rivive dopo quarant’anni la sua infanzia a Giancaldo, un piccolo paese siciliano dove, finita la guerra, il cinema era l’unico svago. E ricorda di quando per tutti era Totò (Cascio), ma soprattutto per quell’operatore cinematografico che il piccolo riusciva a raggiungere puntualmente nella cabina di proiezione, in barba ai controlli del parroco; tanto severi quanto quelli sulla licenziosità delle proiezioni a danno dei “baci” che la censura costringeva Alfredo a tagliare. E contro il volere di una giovane madre (Attili) rimasta sola con due figli piccoli, ancora ignari della sorte di un padre partito per la guerra.

Philippe Noiret è Alfredo

Il ricordo dunque di un bambino dotato di un’intelligenza così vivace da imparare presto il mestiere di Alfredo, cui salverà la vita in un incendio che divamperà accidentalmente e si propagherà proprio a causa della natura altamente infiammabile delle pellicole di un tempo; da poterne prendere il posto in cabina, in un rinnovato cinema Paradiso, una volta che Alfredo vi farà ritorno ormai cieco per le ustioni subite, in veste di gradito ospite.



Intanto il cinema “cresceva” con lui: con la pellicola non infiammabile arrivarono anche i film di John Ford, di pari successo di quelli di un Totò diretto da Raffaello Matarazzo. Di genere ben diverso, ma uniti da un fattore comune: la capacità di coinvolgere, stupire, sorprendere, incantare, emozionare. Ma fatalmente, nel perdere la vista fisica, forse Alfredo ne acquisì un’altra, altrettanto importante. Quella per cui, nonostante fossero entrambi coscienti del profondo dolore che avrebbe causato il distacco, l'uomo intimò un giorno a un Salvatore ormai adolescente (Leonardi) - e sofferente per l’amore "difficile" per Elena (Nano) – di lasciare Giancaldo per non farvi più ritorno.


Marco Leonardi

E così farà: Salvatore vi tornerà solo per le esequie di Alfredo, ritrovandosi d’un tratto in un altro mondo, con un cinema Paradiso ormai fatiscente, prossimo a lasciare il proprio spazio a un parcheggio.


Jacques Perrin con Pupella Maggio

Ma vi riabbraccerà anche un’anziana madre (Maggio) grata e amorevole, preoccupata della “solitudine” del figlio che, in quel luogo, tornerà inevitabilmente a fare i conti anche con quell’unico, grande, amore non vissuto della sua vita: Elena (Fossey, che succede ad Agnese Nano ma che tuttavia non compare nel director’s cut definitivo).


Marco LeonardiAgnese Nano

E salutato una volta per tutte Alfredo, congedatosi dall’affetto e rispetto dei compaesani che via via lo riconoscevano nonostante i tanti anni trascorsi dalla sua partenza, nel silenzio della sua sala di proiezione da "tecnico del cinema”, Salvatore vorrà “aprire” il regalo che Alfredo si premurò di lasciargli (che nel film l’attore Jacques Perrin affida proprio alle mani di Giuseppe Tornatore, prima che raggiunga la cabina di proiezione, come facevano Alfredo e Totò). La fine del film è nota: una delle scene più belle e commoventi della Storia del Cinema.




Nuovo cinema Paradiso è per Paolo Mereghetti “un amarcord dolceamaro superficiale e accattivante, da cui si finisce, volenti o nolenti, con l’essere catturati”. Per Morando Morandini è “un'elegia sulla morte del cinema in sala nelle cadenze di un melodramma popolare, ma rivisitato con l'ottica scaltra di un cineasta di talento, europeo e, insieme, profondamente siciliano”.

Per me è un'autentica dichiarazione d'amore, una "elegia cinematografica" che si accompagna alle note di Ennio (e Andrea) Morricone. 

La scena finale del film

 

Questa immagine ha lattributo alt vuoto il nome del file  oscar-nuovo-cinema-paradiso-1024x631-1-960x592jpeg

Giuseppe Tornatore e l'Oscar per Nuovo cinema Paradiso, miglior film straniero nel 1990

Antonio Facchin
Pubblicato il 25 maggio 2021 su VigilanzaTv