Rai, soldi pubblici e poteri privati. Agenti e produttori esterni i veri padroni della Tv di Stato
Come abbiamo scritto ampiamente nei giorni scorsi, l'Ad Rai Fabrizio Salini è atteso al cospetto della Commissione di Vigilanza che gli ha chiesto conto dell'autoregolamentazione da lui promessa per il 1 gennaio 2020, e mai partita, riguardo ai conflitti d'interessi di agenti, conduttori e autori Tv e per la questione dei palinsesti prossimi venturi nei quali, per dirla con le parole del Segretario Michele Anzaldi, si palesano "ennesime assunzioni esterne e di produzioni in mano a poche società esterne semi-monopoliste".
Fra i nomi dei conduttori annunciati, compaiono per esempio nomi di collaboratori esterni quali Andrea Delogu alle redini della Vita in Diretta Estate al posto della giornalista Rai Lisa Marzoli, e in autunno quello di Luisella Costamagna al timone di Agorà su Rai3 al posto dell'interna Serena Bortone. La Delogu proviene dall'ITC 2000 di Beppe Caschetto, stesso agente di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Mia Ceran, Melissa Greta Marchetto, Virginia Raffaele, Enrico Lucci, Federico Russo, Geppi Cucciari, Massimo Gramellini, Salvo Sottile, Lucia Annunziata, tutti alla guida di programmi Rai.
Gli altri conduttori sono quasi invece tutti nelle mani di Lucio Presta e della sua Arcobaleno Tre, nella cui scuderia si annoverano Antonella Clerici (di ritorno con un programma dal budget altissimo in onda nella fascia di mezzogiorno su Rai1), Paola Perego (moglie di Presta) della quale si attende la rentrée con un programma pomeridiano su Rai2, Amadeus, Marco Liorni, Lorella Cuccarini, Annalisa Bruchi (nominata, fra mille polemiche dei giornalisti Rai ai quali spettava di diritto la carica, anche segretario del Prix Italia per volere del Presidente Rai Marcello Foa), Stefano De Martino, Eleonora Daniele, Enrico Brignano (da settembre protagonista di cinque serate su Rai2) nonché - come nel caso dell'agenzia di Caschetto che rappresenta Roberto Saviano e Fabio Volo, presenze assidue nel salotto di Fazio - una serie di personaggi collocati nei vari programmi Rai come ospiti fissi o ricorrenti quali Elena Santarelli o Rita Dalla Chiesa.
In uno dei tanti proclami cui ci ha abituati, pochi giorni fa Salini ha annunciato tagli ai compensi degli ingaggi di conduttori, produzioni e collaborazioni esterni, una misura drastica che - a detta sua - non poté porre in essere qualche mese fa per timore di una fuga in massa dei suddetti personaggi, agenzie e case di produzione con esiti disastrosi su ascolti e introiti pubblicitari. Una misura drastica alla quale tuttavia ora può mettere mano poiché (cit. Repubblica/comunicato stampa di Viale Mazzini) dispone di "un'arma formidabile, l'emergenza Covid-19". Sull'inopportunità di tale dichiarazione abbiamo commentato a profusione qui, ma ci domandiamo per quale motivo oggi i suddetti personaggi, agenzie e case di produzione non dovrebbero andarsene comunque in massa in altri lidi... forse per paura del Coronavirus? Forse Mediaset, Discovery o La7 sono immuni da eventuali contagi? Per quale motivo al mondo Salini pensa di poter tenerli sotto schiaffo oggi come invece non poteva qualche mese fa? Autentico mistero.
Riguardo alle case di produzione, c'è poi ovviamente il nodo Banijay, che - con la proprietà di Magnolia ed Endemol - detiene a tutti gli effetti il monopolio degli appalti esterni dei programmi Rai, parliamo di pezzi da novanta quali L'Eredità, Tale e Quale Show, Che tempo che fa, I soliti ignoti, Il Collegio, Pechino Express, (tanto per citarne solo alcuni). Banijay, per giunta, collabora strettamente con la Mn Comm (ex Mn Italia), che - lo si evince dal sito della società di comunicazione - per il colosso presieduto da Paolo Bassetti effettua Strategic Consultancy e Pr & Media Relations. Stessa cosa, per esempio, per la fiction Rai Doc con Luca Argentero. Ricordiamo che il braccio destro di Fabrizio Salini, Marcello Giannotti - ora capo comunicazione Rai - proviene dalla Mn Comm, che qualche mese fa si è occupata di "Media Relations" per Viva RaiPlay di Fiorello (programma replicato sull'Ammiraglia qualche settimana fa) e per il conduttore in qualità di comprimario al Festival di Sanremo, kermesse nella quale la società di comunicazione ha seguito anche Diletta Leotta. La Mn Comm rappresenta anche il Trio Medusa, tornato alle redini di un programma in onda il sabato pomeriggio su Rai1, Amore in Quarantena, prodotto dalla Stand By Me su cui c'è da aprire un capitolo a parte.
Se infatti Giannotti, braccio destro di Salini, proviene dalla Mn Comm - i cui passati legami con il capo comunicazione Rai sono finiti più volte nel mirino di Striscia La Notizia - l'Ad stesso è stato direttore generale della Stand by Me di Simona Ercolani, altra casa di produzione (di cui ha una quota lo stesso Lucio Presta) che spopola in Rai e che, con l'insediamento dell'Amministratore Delegato ai vertici del Servizio Pubblico, pare spopolare ancora di più.
Insomma, la questione dei conflitti d'interesse è più delicata e spinosa di quanto appaia per il vertice Rai, che non per niente ha tergiversato sull'autoregolamentazione di cui sopra. Fra Presta, Caschetto, Ercolani, e visti i legami pregressi di Salini con la Stand By Me e del suo braccio destro con Mn Comm, che come abbiamo visto collabora a tutt'oggi attivamente con la Rai, i tanto annunciati "tagli" e il ridimensionamento dello strapotere di conduttori, autori e agenti televisivi nonché delle produzioni esterne si dimostrano una strada tutta in salita, con la Commissione di Vigilanza che mai come ora aspetta il redde rationem.
Pubblicato il 15 giugno 2020 su www.notizienazionali.it